SPIAGGE SARDE PER TUTTI
Tutti gli errori dell’uomo nascono da una mancanza di attenzione.
L’attenzione è la forma più pura e più rara di generosità.
Simone Weil

Proposta di abbattimento delle barriere architettoniche nelle spiagge
sarde attraverso l’allestimento, a cura delle amministrazioni locali, di
punti di accesso e sosta accessibili ai portatori di handicap motorio e
sensoriale e loro accompagnatori.
Si osserva che, nonostante le normative nazionali e regionali vigenti prevedano
diversi obblighi a carico delle amministrazioni locali in merito all’accessibilità
dei luoghi aperti al pubblico, ancora oggi la fruibilità di interi tratti di coste sarde
è preclusa alle persone con ridotte o nulle capacità motorie, mentali e
sensoriali;
A tal proposito si precisa che la Legge 118/1971 prevede che “gli edifici
pubblici o aperti al pubblico e le istituzioni scolastiche, prescolastiche o
di interesse sociale di nuova edificazione dovranno essere costruiti in
conformità alla circolare del Ministero dei lavori pubblici del 15 giugno
1968 riguardante l’eliminazione delle barriere architettoniche anche
apportando le possibili e conformi varianti agli edifici appaltati o già
costruiti all’entrata in vigore della presente legge”. E aggiungeva che “in
nessun luogo pubblico o aperto al pubblico può essere vietato l’accesso
ai minorati”.
La Legge 104/1992 entra più nello specifico prevedendo con l’articolo 23
“Rimozione di ostacoli per l’esercizio di attività sportive, turistiche e
ricreative” che riporta al punto 3: “Le concessioni demaniali per gliimpianti di balneazione e i loro rinnovi sono subordinati alla visitabilità
degli impianti ai sensi del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14
giugno 1989, n. 236, di attuazione della legge 9 gennaio 1989, n. 13”
(“Disposizione per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere
architettoniche negli edifici privati”), “e all’effettiva possibilità di accesso al
mare delle persone handicappate.”
Inoltre, come indicato dalla Legge 494/1993, “l’accesso al mare da parte dei
soggetti handicappati è comunque garantito dalla realizzazione di idonee
strutture per tratti orograficamente omogenei di litorale”, individuati
dall’autorità marittima competente.
Per quanto riguarda i tratti di spiaggia dati in concessione ai privati , l’obbligo
è stabilito dalla Legge 296/2006 (articolo 1, comma 251) che così dispone:
“per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e
transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa
nella concessione, anche al fine della balneazione”. Comunque è
necessario che lo stabilimento sia inoltre dotato di altri servizi come un
parcheggio riservato in prossimità dell’accesso allo stabilimento, una
postazione sulla spiaggia che possa essere attrezzata e resa accessibile,
servizio igienico, spogliatoio e doccia adeguati, accesso a tutti i servizi presenti
(area ricreativa, ristorazione), etc..
Il richiamo all’obbligo di garantire l’accessibilità delle spiagge sarde è
presente anche nella vigente Ordinanza balneare della Regione Sardegna
emessa dall’Assessorato Regionale degli Enti Locali:
’ ART. 2- ACCESSO AGLI UTENTI DIVERSAMENTE ABILI, PULIZIA,
SERVIZI IGIENICI E PRIMO SOCCORSO NELLE SPIAGGE LIBERE a) Nelle
spiagge libere, ovvero nei tratti di spiaggia libera, l’accesso agli utenti
diversamente abili, l’igiene, la pulizia, i servizi igienici e di primo soccorso
devono essere assicurati dalle Amministrazioni comunali. …omissis…
Sempre la stessa ordinanza, all’art. 4 prevede quanto segue a carico dei titolari
di stabilimenti balneari:“ garantire l’accesso a mare agli utenti diversamente
abili con la predisposizione di idonei percorsi in legno paralleli eperpendicolari rispetto alla battigia. Inoltre, per consentire loro la
mobilità all’interno delle aree in concessione, i concessionari possono
posizionare altri percorsi e piattaforme anche se non contemplati nella
concessione. Allo stesso fine detti percorsi potranno anche congiungere
aree limitrofe a quella in concessione, previa autorizzazione del Comune.
Ad ogni modo, il superamento delle barriere architettoniche nelle spiagge non
dovrebbe essere inteso come un mero obbligo normativo cui adempiere, ma
un vero e proprio diritto/dovere sociale al cui rispetto dovrebbero essere
chiamate, in primis, le amministrazioni locali.
Tra l’altro, il miglioramento dell’accessibilità delle spiagge sarde, oltreché
rappresentare un segno di civiltà, potrebbe rappresentare, per le
amministrazioni comunali, un valore aggiunto e un’opportunità di
valorizzazione e promozione del proprio territorio costiero in grado di attirare i
flussi turistici anche verso le località balneari meno note.
Prendendo ad esempio il progetto realizzato dal Comune di Pula
nell’estate del 2021, si potrebbe prevedere, a carico delle amministrazioni
comunali, l’obbligo di attrezzare un numero congruo di accessi alle spiagge e
relative postazioni per l’accoglienza delle persone disabili e loro familiari.
Si espone di seguito l’elenco delle dotazioni previste per una postazione tipo
e i relativi costi:
– adeguato numero di parcheggi riservati in prossimità dell’accesso
all’area comunale attrezzata con passerella che conduca dalla strada
all’area attrezzata;
– N. 1 servizio igienico idoneo (se possibile collegare con passerelle i
servizi igienici comunali gia’ esistenti) – (costo stimato di 1 bagno chimico
per portatori di handicap € 2.800,00 + iva);
– N. 2 punti doccia (costo stimato € 300,00 + iva );- Passerelle composte da pedane in legno o in materiali riciclati (mt. 2,00
x 2,00), dalla strada all’area solarium e fino al limite della battigia. (costo
stimato € 200,00 per ogni pedana);
– N. 1 area di sosta solarium costituita da pedane di legno o materiali
riciclati (mt. 2,00×2,00) di minimo mq 30 (a norma RAS) (costo stimato €
1.650,00 + iva);
– N. 3 ombrelloni diam. 240 da posizionare nell’area solarium (costo
stimato € 600,00 + iva);
– N. 12 lettini king size gamba alta (costo stimato € 2.400,00 + iva);
– N. 1 sedia JOB con braccioli per favorire l’accesso in acqua e il bagno
(costo stimato € 620,00 + iva);
– N. 1 sedia SOLEMARE e/o sedia JOB con braccioli + 4 ruote per favorire
l’accesso in acqua (costo stimato € 800,00 + iva);
– Passerelle arrotolabili per favorire il passaggio delle sedie Job e/o
Solemare nella battigia (moduli da cm 100×250 – costo stimato € 180,00
+ iva);
– N. 1 torretta di avvistamento in legno, con relative dotazioni per il
salvamento, qualora nelle vicinanze non fosse operativo un servizio di
salvataggio comunale (costo stimato € 2.200,00+ iva);
– Adeguata e completa cartellonistica informativa con traduzione nella
lingua inglese e in braille.
Si ritiene che l’allestimento della struttura minima su descritta
comporterebbe, per i comuni costieri, un investimento sostenibile
soprattutto se accorpato all’eventuale servizio di salvamento comunale.
A completamento di quanto su esposto, riteniamo che sarebbe opportuno
che l’amministrazione Regionale si adoperasse per pubblicizzare leiniziative inclusive già realizzate sul territorio regionale, mettendo a
disposizione dei soggetti pubblici e privati (comuni, operatori balneari …e
non solo) un portale web sul quale caricare e rendere pubblici i dati
informativi sui servizi di accessibilità messi a disposizione dell’utenza.
I dati così raccolti potranno essere messi a disposizione di operatori turistici
e turisti portatori di bisogni speciali che, grazie a questo strumento,
accedendo ad un unico portale istituzionale, potrebbero avere un quadro
chiaro dell’accessibilità in Sardegna.
Cagliari, 30 aprile 2022
SardegnAccessibile
Alfio Uda